Cronaca di una finale all’ultimo respiro
di Kikka
Tutto è nato da uno scambio di battute fra alcuni ospiti che avevano visto la semifinale dei campionati europei, vinta dall’Italia. La coordinatrice della comunità, sentito per caso il nostro discorso, si è incuriosita e, seduta con noi, ad un tratto ha esclamato “per la finale che cosa facciamo?, potremmo essere in tanti…”. Detto fatto, qualche telefonata al direttore clinico, al covid manager, al responsabile IT per verificare che le condizioni igienico sanitarie lo permettessero, che l’impianto di video trasmissione fosse disponibile e il progetto è stato approvato: avremmo assistito alla finale tutti insieme, nella sala teatro del centro diurno. Con l’operatrice Emilia in turno per la serata, ci siamo occupate di approntare la sala e organizzare un piccolo buffet, tutto rigorosamente con monoporzioni per rispetto dell’igiene e delle procedure anti contagio. Controlliamo che tutto sia a posto e ci siamo: arriva la sera della partita
A pochi secondi dal suono degli inni nazionali… un disastro!
Salta la corrente e non funziona più nulla!
Emilia, l’operatrice, compie il miracolo: sistema i contatti saltati a causa di un temporale e ripristina, giusto in tempo, il collegamento.
Partono gli inni: noi, tutti in piedi, cantiamo a squarciagola. Con una bella bandiera dell’Italia preparata per l’occasione. Eravamo circa quindici persone, di casa Iris R0/R1
Due minuti e l’atmosfera gela: l’Inghilterra ha fatto goal!!
Soffriamo fino alla fine del primo tempo, ci consoliamo con il buffet (patatine, succhi) e alla ripresa, io mi allontano dalla sala, per stemperare la tensione.
Un boato mi avvisa che abbiamo pareggiato! Torno immediatamente indietro, giusto per soffrire con i miei compagni fino alla fine dei supplementari.
Siamo tutti agitati ma anche uniti e reciprocamente vicini. La tensione calcistica per la partita ha avuto come effetto di tenerci insieme, come veri amici che si ritrovano al bar per assistere a un evento in qualche modo storico. Tanta allegria e coesione. L’ansia per i rigori si tocca con mano ma ci siamo stretti ancora di più e, insieme, abbiamo sofferto… Ogni goal era un a gioia e l’ultimo ha scatenato l’entusiasmo.
Allegria pura, amicizia, molta commozione, urla, abbracci… “Gigi Donnarumma miglior giocatore dell’europeo 2020”
Siamo campioni d’Europa 2020 e non succedeva dal 1968! Non siamo più ospiti di una comunità, ma veri amici che si ritrovano dall’uno o dall’altro. La mente libera, nessun senso di esclusione da una vita normale.
Non mi sono sentita diversa dalla persone che vivono fuori.
Ringrazio davvero tutte le persone che ci hanno prima autorizzati e poi sostenuti in questa esperienza, in particolare Emilia, Monica , Roberto, Gianfranco e naturalmente il direttore clinico Pietro R. Cavalleri.
E’ stata davvero una splendida serata…