di Serena
Don Vincent è il sacerdote che celebra la Messa nella nostra cappella il venerdì pomeriggio alle 14,15. Pur essendo Californiano parla abbastanza bene l’italiano; a me la sua parlata fa quasi “ridere” per la cadenza, ma l’importante sono i contenuti: credo sia molto profondo e molto “umano” quando parla del santo o del martire che la chiesa ricorda in quel giorno o in quella settimana; parla di loro “con il presente storico” e questo me li fa sentire più vicini e così spero sempre nella loro intercessione. Molti di noi intervengono durante la predica e questo ci coinvolge in modo diretto; lo trovo molto gentile e delicato soprattutto con le persone “in difficoltà” come me.
Conosco Don Vincent poco, ma penso che la sua presenza in Fondazione sia giusta. Credo che tutti abbiano diritto d’andare a messa regolarmente e ritrovare così la propria fede. Ritengo che questo valga a maggior ragione per i malati, gli ex tossicodipendenti, gli ex detenuti o comunque i “fragili” come noi.
Don Vincent con noi è molto delicato e questo è molto importante perché stiamo facendo un percorso riabilitativo dopo aver ricevuto batoste pesanti dalla vita, spesso dopo aver perso tutto, anche la fede: credo che andar a messa abbia un ruolo fondamentale. Anzi, proprio per le loro difficoltà sono soprattutto i fragili ad interrogarsi sul senso profondo di tutte le “brutture” che sono loro capitate nel corso della vita ed a tal proposito una guida spirituale come Don Vincent è molto utile. Vorrei confessarmi con lui più spesso, ma purtroppo non ne ho ancora avuta l’opportunità, spero di farlo per Natale.
Reputo il nostro cappellano un uomo di chiesa dalla spiritualità molto profonda e nutro per lui una grandissima stima anche se mi dispiace moltissimo per la condizione di suo fratello malato; voglio pregare per tutta la sua famiglia.
Con la grazia di Dio questo Natale porti Pace e Bene a tutti.