Vengo al giornale perché…

di Serena

Innanzitutto, tutti noi veniamo in Fondazione Adele Bonolis – As.Fra. per conto dei nostri rispettivi CPS territoriali, nel mio caso quello di Vimercate. Il giornalino è una delle tante attività che il suo Centro Diurno che io frequento quotidianamente propone.  A me piace particolarmente perché ci si può confrontare con colleghi di redazione di cultura medio alta su argomenti di politica, economia, o attualità o cultura generale prendendo spunto dai fatti di cronaca o dai telegiornali, tra l’altro con l’ausilio di responsabili molto competenti e gentili con me. Il giornale mi permette inoltre di prendere appunti durante le discussioni in aula che io uso poi per scrivere i miei articoli che poi la ns. responsabile dott.ssa Rita Aicardi pubblica, dicendo che è molto orgogliosa di me perché scrivo molto bene in modo che tutti possano leggerli su Internet, miei familiari compresi. Questo confronto avviene anche quando facciamo gruppo il giovedì mattina con la ns. psico interna del Centro Diurno , dott.ssa Luciana Bottani. Anche qui si parte da un argomento che lei ci propone ed ognuno dice la propria al riguardo, oppure si possono avere anche dei colloqui privati, personali con lei per qualsiasi nostro problema personale o familiare. Anche questo per me è molto importante perché finalmente mi sento “ascoltata e valorizzata” e non “sminuita” o addirittura “scartata.

Venire al giornale poi per me è importante anche perché finalmente incontro persone della mia età, con cui ho interessi comuni ed è anche rilassante perché al giornale ci si esprime non solo con le parole ma anche con disegni, foto canzoni e video musicali e credo che soprattutto la musica sia molto utile per calmare i nervi quando si è nervosi, ma comunque la musica è quella forma d’arte che arriva prima al cuore che alla mente e quindi è un linguaggio universale che tutti possono capire ed è proprio attraverso la musica più che attraverso le sole parole che si crea intercultura.

A me piace scrivere ma anche ovviamente ascoltare musica e magari ballare come facciamo con la dott.ssa Bottani il giovedì mattina, perché anche quello permette di stare in coppia o comunque con gli altri. Infatti, a detta di tutti anche della dott.ssa Bottani stessa io avrei dovuto fare relazioni pubbliche all’università, data la mia loquacità che però sappiamo tutti essere al limite della curiosità e del ficcanasismo, ma io vengo al giornale anche perché lì mi sento all’altezza delle mie competenze linguistiche, universitarie e relazionali perché altrimenti quando non ci vado tendo a stare seduta nella nostra biblioteca interna del Centro Diurno a leggere un libro, a modellare la creta o a cucinare, a fare la cura del sé con lo smalto sulle unghie o lo scrub alle mani o al viso, o a cantare in tisaneria. Tutti hanno sempre detto che ho bisogno di persone della mia età, preferibilmente di sesso opposto al mio per iniziare anche un’eventuale relazione, ma comunque per avere un minimo di “vita sociale”, perché in casa non mi è possibile averla, dato che quasi tutti i miei familiari lavorano ed io mi posso confrontare solo con le mie due nipotine tanto buone e carine ma purtroppo ancora solo di otto e dieci anni. Comunque, venire al giornale mi piace per tutti i motivi che ho addotto ed in futuro spero di continuare a scrivere articoli sempre più interessanti e con un linguaggio sempre più competente ed appropriato.

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