di GioGiò
La musica per me significa la più grande forma di arte: mi rappresenta e mi accompagna nelle situazioni critiche ma anche tranquille… insomma tutte.
E’ il mio hobby fin da bambino.
È nato tutto nei primi anni della mia vita, avevo grande attrazione per gli oggetti elettronici, a tal punto da desiderare anche a Natale in dono materiale elettrico.
Quando avevo quattro anni, in occasione di un trasloco, ho assistito da vicino al lavoro di un cugino di mia mamma che faceva l’elettricista e mi sono innamorato del suo lavoro.
Ma che c’entra questo con la musica? Lo scoprirete più aventi.
A 6 anni mi è stato regalato il primo computer da scrivania e proprio lì iniziai a interessarmi anche al mondo informatico.
A 10 anni il primo computer portatile mi è stato regalato dai miei genitori, proprio il giorno della mia prima comunione; un giorno indimenticabile!!!
Sempre a 10 anni è arrivato il primo stereo Hi-Fi per ascoltare la musica in casa.
Col tempo, iniziai a coltivare la passione per la musica e, in particolare, mi chiesi come funziona e si forma un impianto stereo (collegamenti, cavi, trasmissione del suono, ecc.): ecco che elettricità e musica cominciano a unirsi.
Nel 2013, finalmente, ho comprato un amplificatore musicale e delle casse da festa (abbastanza potenti per poter essere usuate professionalmente, anche in discoteca).
È iniziato così un lungo periodo di ascolto di musica e interesse al mondo dei DJ.
Ho frequentato la scuola per elettricisti e tutte le mie passioni si sono fuse nell’amore per una figura che le utilizza insieme: il dj. Questo professionista deve avere una fonte elettrica per far funzionare le attrezzature ma con questi strumenti deve creare un’opera originale, che nasce dalla concatenazione dei pezzi e dal modo in cui li fonde, utilizzando effetti o agendo sull’equalizzazione audio, in un’unica traccia, che è sempre nuova e irripetibile.
Nel 2018 ho iniziato grazie a conoscenze personali un corso da DJ presso un’accademia musicale a Mariano Comense, fino al secondo anno che si è purtroppo interrotto per via della pandemia del coronavirus.
Il corso era strutturato e ogni lezione iniziava con un dj set (in cui si crea un’unica traccia audio strutturata da più brani composti in una playlist). Ogni dj set comprendeva il tempo della lezione. Un’ora di lezione era un dj set finito (“Giorgio set”)
Anche se il corso è terminato prematuramente ho continuato per quanto possibile a coltivare questa mia passione, tanto che sono riuscito ad acquistare un’attrezzatura identica a quella che utilizzavo al corso.
Il lavoro del dj è di due tipi.
Il DjSet si compone di una serie di brani che vengono uniti sfumandoli senza che tra uno e l’altro vi sia stacco. La bravura sta nell’unire i suoni in maniera orecchiabile, in modo che da diverse tracce di massimo tre minuti (anche se durano di più) se ne crei una che è unica e nuova. Questa è (per ora) la mia specialità.
Il Dj produttore (evoluzione del Dj set) 1) modifica canzoni già fatte introducendo nuovi suoni e quindi creando un’opera nuova; 2) compone tutto da zero, utilizzando suoni pre-impostati nei suoi strumenti che compongono il pezzo. Si tratta di un’opera assolutamente originale.
Quando sono all’opera da dj mi sento in un altro “mio mondo” di musica e credo di avere molto talento, anche l’insegnante (che è appunto un dj) me lo ha confermato.
In quel mondo divento totalmente spontaneo, tranquillo ma con orecchio attento, che segue sia la traccia che sto suonando al pubblico, sia quella che dovrò suonare successivamente. Appena sento il lo stimolo perfetto so che è giunto il momento di agire sul mixer e creare il set.